Marsala – Nella città in cui l’11 maggio 1860 sbarcò Giuseppe Garibaldi con i suoi “Mille” in camicia rossa, avviando la spedizione militare che si concluse con l’Unità d’Italia, qualcuno, con della vernice verde, ha scritto “Pirata assassino” sul busto in marmo che raffigura l’Eroe dei Due Mondi in piazza della Vittoria (Porta Nuova).
L’ignoto autore della scritta, probabilmente, ha inteso evidenziare la circostanza che il Meridione non ha ottenuto grandi vantaggi dall’unificazione del Paese. Dopo il 1860, infatti, le regioni meridionali subirono una rapida de-industrializzazione, a favore delle regioni del nord, alimentando l’emigrazione.
La lotta al brigantaggio, invece, operata dall’esercito sabaudo, si tradusse, in numerose carneficine. Fatti sui quali solo negli ultimi anni gli storici stanno volgendo lo sguardo. Ma che già alcuni anni dopo “l’impresa dei Mille” indussero lo stesso Garibaldi a esternare la sua delusione per la politica che la monarchia piemontese attuò per il Meridione.
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