I ragazzi hanno lavorato, in molti casi da ottobre ai primi di aprile, ma non hanno ricevuto neppure un euro. E nulla riceveranno, almeno fino a quando da Roma non arriveranno altri soldi, visto che la Regione ha esaurito i fondi per retribuire i tirocini del programma Garanzia Giovani. Sono in 17 mila ad attendere uno, due o perfino tutte le mensilità maturate. E servirebbero almeno 50 milioni.
L’Inps restituisce le pratiche. Il caso è esploso qualche giorno fa, quando in assessorato sono tornati indietro i plichi con le pratiche dei tirocinanti. È l’Inps che ha rispedito i carteggi al mittente. L’Istituto pensionistico è solo il tramite fra la Regione e i ragazzi: tocca a questo ente semplicemente pagare su disposizione dell’assessorato al Lavoro, che fornisce gli elenchi e ci mette anche i soldi. E qui il meccanismo si è inceppato.
L’Inps ha segnalato che «tutte le richieste di pagamento inviate dalla Regione per Garanzia Giovani dopo il 15 marzo sono state respinte per superamento dei limiti massimi di risorse spensibili». E lo stesso è avvenuto per le richieste di pagamento in base al decreto legge 76: quelle sono ferme addirittura dal 15 gennaio sempre per «superamento del limite massimo di risorse spendibili». Sono due canali di finanziamento degli stessi tirocini.
L’appello al governo nazionale. In assessorato è scattato l’ allarme rosso, anche perchè fioccano le proteste dei ragazzi che stanno svolgendo i tirocini e delle aziende che li impiegano. Garanzia Giovani è finanziata dallo Stato, che sfrutta risorse europee. Urgono nuovi fondi. E proprio lunedì è arrivata una prima ri sposta da Roma: l’ autorità di gestione del ministero ha approvato una ri modulazione della spesa. Grazie a queste somme sarà possibile pagare almeno un terzo dei giovani che non ha ancora ricevuto alcun pagamento. L’ assessore regionale al Lavoro, Gianluca Micciché, lo ha assicurato intervenendo ieri a Ditelo a Rgs (sms al 335.8783600 o ditelo@gds.it). Ein tanto si pensa anche all’ istituzione di un numero verde rivolto a quei ragazzi che hanno difficoltà ad ottenere somme dovute o informazioni.
Il piano Garanzia Giovani. La «prima edizione» di Garanzia Giovani ha fatto registrare diverse criticità. A partire dall’ organizzazione stessa degli uffici regionali che hanno dovuto fare fronte ad un numero imponente di iscrizioni. Un fatto «inaspettato», secondo gli assessori che si sono alternati dallo scorso anno. Di certo c’ è che la Sicilia è al primo posto in Italia per numero di adesioni al programma europeo contro la disoccupazione giovanile. Un piano rivolto a ragazzi con un’ età compresa tra i 15 e i 29 anni, che non studiano e non sono inseriti in percorsi di formazione. A loro viene offerta la possibilità di tirocini in azienda ma anche contratti di apprendi stato o servizio civile. Un modo affinché i giovani possano fare il loro ingresso nel mercato del lavoro, acquisendo al contempo competenze e specializzazioni.
Irregolarità nei tirocini. Ieri l’ assessore Micciché ha spiegato che «tutti i tirocini che si sono conclusi a gennaio di quest’ anno sono stati pagati. Ci sono difficoltà solo per alcune pratiche, un centinaio circa. Ma sia chiaro che non si tratta di inadempienze da parte degli uffici.
Sono stati riscontrati problemi nella rendicontazione. Il motivo non è quindi legato, in questo caso, all’ assenza di fondi da parte della Regione. Abbiamo, inoltre, riscontrato purtroppo un’ alta percentuale di pratiche non più rendicontabili. Sono emerse delle irregolarità. In alcu ni casi le procedure di svolgimento dei tirocini non sono state assolutamente corrette. Abbiamo constatato mancanza di documentazione, a partire, ad esempio, dai fogli di presenza dei ragazzi. Sono state gestite complessivamente 47 mila pratiche, e ne sono rimaste indietro alcune centinaia. Per questo motivo – prosegue Micciché- stiamo ipotizzando di attivare un numero verde o un servizio unico per coloro che sono rimasti indietro per analizzare così il singolo caso. Ma soprattutto per evitare che nelle periferie ci siano rimpalli delle competenze tra Inps, centri per l’ impiego, enti attuatori».
Va detto che i tirocinanti hanno segnalato che in molti casi gli stipendi non arrivano dall’ottobre scorso. E ad attenderli sono, appunto, almeno 17 mila ragazzi sui 45 mila avviati al lavoro dall’ inizio del progetto. Soluzione solo per pochi. In questi giorni, l’assessorato cerca di fare fronte alla grande emergenza degli oltre 17 mila tirocini, definiti in «overbooking». Sono, in pratica, la coda degli ultimi tirocini che si sono conclusi l’otto aprile.
«L’autorità di gestione del Ministero – ha fatto sapere l’ assessore Gianluca Micciché ha dato il via libera alla rimodulazione della spesa con la quale copriamo una parte di questi 41 milioni di vuoto. Sono circa 16 milioni di euro che ci consentono di pagarne già un terzo. Puntiamo in ogni caso a coprire il 100 percento, tenendo in considerazione le grandi difficoltà che ci sono state nella gestione di questo programma a fronte dei numeri molto elevati». [di Giacinto Pipitone, Giovanni Villino – Gds.it]