Gentile redazione di Marsala Live. Il giorno di Pasqua mi trovavo a Roma per una piccola vacanza, avevo fatto ovviamente il biglietto molte settimane prima, prima degli ultimi attentati che sta colpendo l’Europa, e non solo. Ero un po’ spaventata a dire la verità, andare nella Capitale in un momento poco opportuno…
Mi trovavo vicino al Colosseo con altri amici di Marsala, ad un certo punto mi arriva un messaggio/notifica su Facebook molto particolare, che mi ha fatto spaventare e preoccupare ancora di più. Successivamente la notifica dal mio cellulare è scomparsa, ma più o meno diceva così: “Stai bene? Sei in una zona a rischio attentato. L’esplosione ha coinvolto anche te?”.
Mi sono messa quasi a piangere, leggevo e rileggevo quel messaggio e nel frattempo con i miei amici ci affrettavamo a tornare nella nostra casa di residenza. Abbiamo acceso la tv ma “il nulla”. Nessun attentato per fortuna, ma tanta paura per un’ora circa.
Ma perché sono arrivati questi messaggi? Come hanno capito che mi trovavo al Colosseo? Perché mi hanno scritto “stai bene”? Grazie per l’eventuale risposta o spiegazione.
Ilenia
Marsala
Carissima Ilenia, non è la prima volta che Facebook finisce al centro di polemiche. In piena allerta terrorismo, ci sono stati momenti di apprensione anche in Italia domenica per tanti utenti di Facebook. Non solo a te, infatti, è stata inviata questa notifica, tantissimi si sono visti recapitare sul proprio numero di cellulare il “Safety Check”, l’applicazione che il social network attiva nel caso di attentati o calamità naturali avvenuti nelle vicinanze. Ma nulla di tutto questo, per fortuna, è successo nella giornata di Pasqua a Roma e in Italia. L’invio, in seguito all’attacco kamikaze talebano che ha colpito domenica la città di Lahore (Pakistan), è partito per errore verso utenti sparsi in tutto il mondo a causa di un bug all’algoritmo che regola il servizio in base alla geolocalizzazione.
Una vera e propria falsa allerta di Facebook. La società creata da Mark Zuckerberg si è affrettata a spiegare sul social: “Abbiamo attivato il Safety Check a Lahore dopo l’esplosione. Purtroppo, molte persone non colpite dalla crisi hanno ricevuto una notifica che chiedeva se stessero bene. Questo tipo di bug è in contrasto con le nostre intenzioni. Abbiamo lavorato rapidamente per risolvere la questione e ci scusiamo con chiunque abbia per errore ricevuto la notifica”.
Facebook, in poche parole, usa questa nuova funzione potentissima, che si chiama appunto Safety Check, considerando che sfrutta la connessione tra il miliardo e 400 milioni di iscritti. Un modo semplice, diciamo, per avvisare la famiglia e gli amici che stai bene. Quando accadono queste tragedie terroristiche (ma anche terremoti e disastri vari) la gente ha bisogno di sapere che i propri cari sono al sicuro. È in questi momenti che essere in grado di connettersi conta davvero.
Quello di domenica, però, è stato un flop… il Safety Check non ha infatti funzionato e richieste di cliccare o toccare il pulsante “Sto bene” sono arrivate anche a tantissimi Italiani, a persone che non sono mai state neppure in Pakistan. La vicenda ha suscitato preoccupazione ed imbarazzo. Una funzione utilizzata, in questo caso, in maniera veramente impropria.
Enzo Amato
Marsala Live