Categories: Agricoltura Politica regionale

Coldiretti, scadenza olio d’oliva non va eliminata: nuovo colpo alla produzione siciliana

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Ai pericoli dell’invasione di olio straniero, soprattutto quello favorito dalla eliminazione di dazi, per Coldiretti Sicilia sull’intero comparto olivicolo pende la spada di Damocle di un disegno di legge europea che prevede un termine minimo di conservazione per l’olio d’oliva non superiore ai 18 mesi che domani sarà all’esame della Commissione politiche dell’Unione Europea del Senato.

“In pratica – sottolinea Coldiretti Sicilia – si vuole togliere la data di scadenza dell’olio d’oliva per favorire lo smaltimento delle vecchie scorte a danno dei consumatori poiché numerosi studi hanno dimostrato che con il tempo l’olio di oliva modifica le proprie caratteristiche”.

Tutto questo mentre la Sicilia conferma il suo primato biologico anche per l’olivicoltura. Tra il 2013 e il 2014 la superficie con olivi bio è infatti passata da 24.470 ettari a 25.654 piazzando così la produzione ai primi posti nazionale e regionale dopo i cereali, la vite e seminativi vari.

Lo rileva ancora l’organizzazione agricola che sottolinea quanto l’olivicoltura dell’Isola connoti una Regione che si identifica per qualità e salubrità delle produzioni. L’aumento del 5 per cento, così come indicato dal Sinab (Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica) è comunque irrisorio rispetto al grande balzo dell’olivicoltura biologica compiuto nel 2013 rispetto all’anno prima quando l’aumento della superficie superò il 32 per cento.

“A livello regionale la provincia che produce complessivamente più olive – sottolinea ancora Coldiretti Sicilia – è Trapani che nel 2015,secondo la rilevazione Istat di novembre, ha ottenuto un raccolto record di oltre 1 milione di quintali. La provincia con più ettari olivicoli è Messina: 36.000. Un ricchezza che favorisce l’impegno contro gli inganni e per questo – conclude Coldiretti Sicilia – bisogna sempre informarsi ed acquistare extravergini a denominazione di origine, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica”.

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