Nella notte del 6 marzo scorso,i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Marsala, diretta dal Maresciallo Antonio Pipitone, hanno arrestato, in flagranza di reato, Faouzi Brahim, tunisino di 32 anni, e sottoposto a fermo di indiziato di delitto Adbelaziz Elyazidi, pregiudicato tunisino 37enne, entrambi ritenuti responsabili di rapina aggravata in concorso in danno di un loro connazionale.
Intorno alle ore 2 di domenica, perveniva al 112 la chiamata del gestore di un bar di Petrosino il quale segnalava che un cittadino tunisino era stato aggredito poco distante dal suo locale. L’operatore in turno, pertanto, dirottava immediatamente sul posto una delle gazzelle presenti sul territorio, che una volta arrivata in loco prendeva contatti con la vittima, un cittadino tunisino di 33anni. Quest’ultimo, ancora visibilmente scosso e con in faccia i segni delle percosse ricevute, raccontava nei dettagli ai militari dell’Arma l’accaduto, mentre gli veniva prestato il primo soccorso in attesa del 118.
Poco prima, racconta il tunisino, si trovava nel locale per passare tranquillamente la propria serata, dopo essere andato in bagno, si accorgeva che il proprio ciclomotore, parcheggiato davanti al bar, era sparito. Visto che nel locale erano presenti anche altri tre suoi connazionali, andati via poco prima, usciva immediatamente dal bar e si metteva sulle loro tracce, notando che quest’ultimi si stavano allontanando a bordo del suo scooter. A questo punto, provava a fermarli ma veniva bloccato dai tre e colpito con delle pietre ed un cacciavite, senza la possibilità di reagire. Inoltre i malviventi, non contenti del danno causato, ne approfittavano e nell’occasione gli sottraevano il cellulare ed i soldi che aveva addosso, quasi 300 euro, dandosi alla fuga dopo averlo lasciato a terra tramortito dai colpi.
Una volta ascoltato il dettagliato racconto, arricchito anche dalle descrizioni dei tre soggetti, due dei quali da lui conosciuti, e dopo aver richiesto l’ausilio di un’altra pattuglia,i Carabinieri si sono messi sulle loro tracce mentre la vittima veniva accompagnata presso il locale ospedale, dove, per le contusioni al volto ed al torace patite,gli veniva diagnosticata una prognosi di 3 giorni.
L’attività di ricerca svolta senza sosta portava i suoi frutti in poco tempo: non lontano dal luogo della rapina, infatti, una pattuglia individuava Faouziche Brahim camminava a piedi verso il centro di Petrosino. Insospettiti da tale circostanza e, soprattutto dal fatto che la descrizione degli abiti indossati e le sue fattezze fisiche corrispondessero a quelle di uno dei malviventi, i militari decidevano di fermarlo.
Il controllo effettuato si concludeva con esito positivo poiché Brahim, veniva dalla vittima riconosciuto, senza ombra di dubbio, quale uno dei tre autori della rapina appena subita. Lo stesso veniva di conseguenza accompagnato presso la caserma di via Mazara e tratto in arresto in flagranza di reato per rapina aggravata in concorso. Le attività di ricerca, però, sono andate avanti ed hanno consentito alle prime luci dell’alba di rintracciare anche il secondo malvivente, grazie a delle verifiche effettuate sul cellulare del primo arrestato, infatti, i militari dell’Arma sono risaliti al domicilio di Adbelaziz Elyazidi, ovvero un fabbricato ricavato da una cella frigorifero abbandonata, sito nella contrada Santo Padre delle Perriere.
Una volta individuato il soggetto, considerato il fatto che indossavadei vestiti con delle tracce di sangue e che la sua descrizione corrispondesse a quella fornita dalla vittima, è stato bloccato ed accompagnato in caserma ove anch’egli è stato riconosciuto senza remore come uno dei tre rapinatori. Un altro importante elemento si è rivelato, altresì, un braccialetto rotto, rinvenuto all’esito dei rilievi eseguiti sulla scena del crimine, che Elyazidi ha riconosciuto come proprio, circostanza confermata anche da unevidente segno di pelle chiara sul suo polso che per dimensioni e forma era perfettamente compatibile con il monilerepertato.
Considerate tali risultanze ed i gravi indizi di colpevolezza a suo carico, pur essendo passato lo stato di flagranza di reato, ma sussistendo un concreto e reale pericolo di fuga in virtù del fatto che Elyazidi non aveva una fissa dimora, è stato colpito da diversi ordini di espulsione dal territorio nazionale ed, inoltre, già nel febbraio 2009 si era reso responsabile di una rapina in danno di due fratelli marsalesi, durante la quale le due vittime sono state sequestrate per oltre due ore nonché la donna abusata sessualmente. Lo stesso veniva sottoposto ad un fermo di indiziato di delitto.
Terminate le operazioni di identificazione e gli atti di rito, quindi, su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, Brahimè stato ristretto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione mentre Elyazidi è stato associato alla casa circondariale di Trapani, in attesa della convalida dell’arresto prevista nella giornata odierna da parte del G.I.P. lilybetano.