Sentenza confermata. La Corte d’appello di Palermo ha condannato a 7 anni e mezzo di carcere il 25enne G.T. di Ribera. Tentò di uccidere la fidanzata minorenne con diciotto coltellate. Le aveva dato appuntamento per fare sesso al cimitero. La sua furia si scatenò quando la fidanzata gli confessò, davanti alla tomba di un amico comune, di averlo tradito con il defunto.
Colpita al viso, alle braccia e al collo, la minorenne fu soccorsa da due visitatrici e dal custode del camposanto. Il legale della difesa aveva puntato sull’infermità mentale dell’imputato. Un collegio di periti, però, ha stabilito che era capace di intendere e volere. Da qui la condanna, emessa in primo grado dal Tribunale di Agrigento e confermata oggi dai giudici di appello di Palermo. Il legale della difesa, l’avvocato Serafino Mazzotta, attende di conoscere le motivazione della sentenza – ci vorranno 90 giorni -, per fare ricorso in Cassazione.
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