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Furto di cavi di rame: i carabinieri arrestano un pastore di 30 anni

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Presa di mira la cantina sociale “Zangara” (sita nell’omonima contrada), da poco dismessa ed ubicata a confine con il comune di Castelvetrano, vista anche la zona isolata in cui sorge. Che il rame sia diventato molto redditizio e quasi pregiato come l’oro è un fatto ormai conclamato. Non a caso varie bande criminali, oltre a dedicarsi ad asportare cavi in rame dalla tradizionale linea elettrica dell’Enel, da tempo programmano irruzioni mirate presso attività commerciali o grosse aziende di tutta la provincia di Trapani per asportarne ingenti quantità.

Dall’interno della struttura della cantina sociale “Zangara” ignoti avevano già asportato ingente materiale in rame, riuscendo sempre ad eludere i controlli dei militari della locale Stazione Carabinieri. Ma grazie alla sempre più incisiva attività svolta dai Carabinieri di Partanna, soprattutto nelle ore notturne, sabato 20 febbraio si è riusciti ad interrompere l’ennesimo reato e trafugamento di rame.

Nel corso di una specifica attività di prevenzione, i militari, giungendo tempestivamente e irrompendo all’interno dell’ampia struttura della predetta cantina, riuscivano a bloccare il pastore di nazionalità rumena Lucian Daniliuc, di anni 30, il quale veniva prontamente arrestato dai Carabinieri intervenuti. Tuttavia il quadro investigativo delineato porta ragionevolmente a pensare che il rumeno non agisse da solo e che fosse in compagnia di altri complici, evidentemente dileguatisi poco prima con parte della refurtiva attraverso le campagne limitrofe.

Le indagini, pertanto, continuano al fine di identificare gli eventuali correi, non escludendo ulteriori sviluppi e provvedimenti. Oggetto di furto sono stati vari fili elettrici in rame, due pompe di tiraggio dell’acqua, nonché dieci pompe di travaso del vino, tutte in rame e per un valore complessivo di circa 5000 euro.

L’arrestato, all’atto del fermo, veniva trovato con indosso un cannocchiale ed un cellulare in mano, segni inequivocabili del ruolo del c.d. “palo”. L’arrestato, così come disposto dalla competente A.G., veniva sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo che svoltosi nella mattinata di ieri disponeva la convalida dell’arresto.

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