Nel 2011 era finita in manette con altre dieci persone nell’ambito dell’operazione “Non solo vino” della guardia di finanza che aveva messo in luce una presunta maxi truffa con prodotti adulterati. Le fiamme gialle avevano accertato che tra il 2005 e il 2007 l’organizzazione, che agiva tra Napoli, Palermo, Mazzarrone, Marsala e Gela, aveva venduto a prezzi competitivi 285 mila ettolitri di vino ottenuto da acqua, vinacce e glucosio spacciandolo per prodotto genuino.
Ora per Giacoma Ingoglia, 73 anni, di Marsala, e la società di cui era legale rappresentante, “Terre di Baronia srl” di Petrosino (dichiarata fallita nel 2012 dal Tribunale di Marsala), è arrivata la condanna della Corte dei conti per un’altra presunta truffa con i contributi per l’arricchimento del vino.
La Sezione giurisdizionale (sentenza 98/2016) ha infatti riconosciuto la donna e la società responsabili del danno erariale causato all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) incassando illecitamente gli aiuti e li ha condannati entrambi a pagare in solido la somma di 295.702 euro, maggiorata della rivalutazione monetaria dal febbraio del 2008 e gli interessi legali. [di Antonino Donato – Gds.it]
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