Pier Paolo Pasolini, regista e poeta, assassinato 40 anni fa, verrà ricordato sabato prossimo, 21 novembre, alle ore 17.30 al Teatro comunale “Eliodoro Sollima”. L’iniziativa promossa dall’Amministrazione guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo, vedrà la presenza di Simona Zecchi, giornalista e scrittrice, che ha recentemente pubblicato il libro “Pasolini, massacro di un poeta”, in cui la stessa scrittrice riprende il filo della storia per tirarne fuori una lucida inchiesta, ripartendo proprio da quella maledetta notte di 40 anni fa, quando il poeta fu massacrato non da uno, ma da molti assalitori (le prove indicano che c’è stata una vera mattanza, non una semplice lite).
Sempre nel corso dell’iniziativa culturale, che si avvale della collaborazione della Libreria Mondadori, della Mepa comunicazione e dell’agenzia Communico; nonchè dell’apporto di Linda Licari e Vito Trapani, verrà proiettato il film “La Ricotta”, il cortometraggio di 35 minuti realizzato, nel 1963, da Pier Paolo Pasolini con Orson Welles, Mario Cipriani, Laura Betti, Vittorio La Paglia.
A dialogare con la scrittrice Simona Zecchi sarà la giornalista Chiara Putaggio.
“L’inchiesta dell’autrice prende le mosse da quella sciagurata notte e da quanto accaduto subito dopo, con l’ausilio di straordinarie prove fotografiche mai emerse sinora, di evidenza schiacciante, di documenti inediti, interviste e testimonianze esclusive, con la voglia di confutare moventi ufficiali e spazzare vie le piste finora accreditate – dall’«omicidio a sfondo sessuale» al «misterioso» Appunto 21 di “Petrolio”.
Pasolini ha catalizzato nel nostro Paese tanto amore quanto odio, tanto rispetto quanto disprezzo, come mai nessun’altro scrittore, regista, poeta ha avuto modo di sperimentare nella nostra storia recente. In parte il libro ci permette di indagare motivi e risvolti di tale fenomeno culturale, tendendo ‘in vita’ non solo l’opera del poeta, ma la sua stessa figura di uomo e cittadino, cercando di comprenderli entrambi: “La morte non è nel non potere più comunicare, ma nel non potere più essere compresi” scriveva il poeta in “Poesia in forma di rosa” (1961-1964).
Dall’oscuro attentato nei pressi dall’abitazione di Pasolini al furto di bobine del suo ultimo film, dalla presenza di più macchine all’Idroscalo (e la prova del doppio sormontamento del corpo ormai agonizzante) ai testimoni che nessuno ha mai voluto veramente ascoltare, dalla possibile matrice fascista dell’agguato alla pessima direzione dell’intelligence nostrana, dal ruolo depistante dell’enigmatico Giuseppe Pelosi ai tentativi di alcuni giornali, sempre ben informati, troppo informati, di trasformare Pasolini in imputato nello stesso processo che avrebbe dovuto stabilire l’identità dei suoi assassini, in “Pasolini, massacro di un poeta” Simona Zecchi racconta di questo e di molto altro, con un unico fine: dire e trovare la verità, niente altro che la verità.
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