Lotta incessante del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani contro il fenomeno dei furti e delle rapine in abitazione che tanto e giustamente allarma la cittadinanza del territorio trapanese.
Nella tarda serata di mercoledì 27 ottobre, i militari della Compagnia Carabinieri di Trapani hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, SALAFIA Giovanni, classe 1982, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti per reati contro il patrimonio ed in materia di sostanze stupefacenti. L’indagine è partita a seguito della prima rapina commessa il 23 settembre in località Lentina. Due malviventi con il volto travisato, con il favore del buio della notte, si sono introdotti nell’abitazione di due anziani coniugi, asportando vari oggetti in oro. Le vittime, svegliate dai rumori, sorprendevano i malviventi che riuscivano a darsi alla fuga.
La seconda rapina veniva perpetrata a distanza di alcuni giorni, più precisamente nella notte a cavallo tra il 9 ed il 10 ottobre a Casalbianco. Anche in questo frangente i rapinatori, incappucciati ed armati di coltello, facevano irruzione in una casa. Non aspettandosi di trovare i proprietari di casa ancora svegli, iniziavano a spintonarli e minacciarli, facendosi infine consegnare il portafogli e relativi documenti. Immediate e puntuali sono state le attività d’indagine dei Carabinieri della Stazione di Valderice che, grazie alle informazioni fornite dalle vittime, da alcuni testimoni e, dopo aver passato al setaccio i sistemi di video sorveglianza attivi nelle zone teatro delle rapine, notavano la presenza, nelle circostanze di tempo e di luogo ove venivano consumati i delitti in argomento, di una autovettura Smart di colore scuro che transitava in maniera sospetta.
Nel secondo caso, l’attenzione degli investigatori veniva sollecitata da un secondo veicolo sospetto, una Citroen C1 anch’esso di colore scuro che transitava di fronte all’abitazione oggetto dell’evento criminoso, con l’intento di effettuare una ricognizione e, dopo un’inversione a “U”, si dirigeva verso la stessa. Quanto riscontrato permetteva agli investigatori di stringere il cerchio nei confronti di un soggetto che, a seguito delle ulteriori fonti di prova raccolte a seguito della consumazione di un’ennesima rapina perpetrata ai danni di un anziano signore sempre a Valderice, nella Via Simone Catalano, veniva identificato in Salafia Giovanni.
In quest’ultima rapina, come documentato in maniera cristallina attraverso i sistemi di telecamere a circuito chiuso posti nelle vicinanze dell’immobile colpito, il Salafia, in compagnia di un secondo complice in fase di completa identificazione, giungeva presso l’abitazione in orario pomeridiano alla guida della citata Citroen C1. Non avendo però previsto il rientro anticipato del proprietario di casa, quest’ultimo, notando i soggetti a volto coperto, cercava di allontanarsi; veniva raggiunto dai malviventi e trascinato all’interno dell’abitazione dove, sotto la minaccia di un coltello, si facevano consegnare il portafogli ed una catenina in oro.
L’ultimo reato commesso dal Salafia risale al pomeriggio di domenica 25 ottobre dove, a bordo di una Smart di colore scuro, si rendeva responsabile di un furto in abitazione nel quale asportava vari oggetti in argento. Anche in questa circostanza, il modus operandi veniva immortalato dalle telecamere ubicate nelle adiacenze. La Procura della Repubblica di Trapani, accogliendo in pieno le risultanze investigative raccolte sul conto del medesimo dai militari della Stazione Carabinieri di Valderice a seguito di complessa ed articolata attività d’indagine, ha infatti emanato un decreto a firma dei Sostituti Procuratori Rossana Penna e Anna Trinchillo per il fermo di indiziato di delitto nei confronti del Salafia.
Estremamente efficace si è dimostrato l’acume investigativo dei militari della Stazione di Valderice che ha permesso in tempo rapidi di arginare l’escalation di furti e rapine perpetrate dal Salafia. Considerata la pericolosità sociale del soggetto, emersa anche nelle modalità cruente con cui i delitti venivano consumati e che erano ormai diventati una quotidianità, si è potuto evitare che tali fattispecie criminose fossero portate ad ulteriori conseguenze con il rischio per l’incolumità della cittadinanza. Infatti i militari dell’Arma, durante le attività d’indagine sopra descritte hanno permesso di scoprire, oltre alle tre rapine in abitazione ai danni di persone anziane, commesse anche a mano armata, perpetrate nel comune di Valderice, anche otto furti in abitazione commessi nel comune di Valderice negli ultimi due mesi. Al termine delle formalità di rito, il fermato è stato tradotto presso la Casa Circondariale “San Giuliano” di Trapani, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Contestualmente, nella medesima serata del 27 Ottobre, i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Marsala, diretta dal Maresciallo Antonio PIPITONE, hanno arrestato in flagranza di reato per rapina aggravata in concorso PARISI Vincenzo, TITONE Emanuele, entrambi marsalesi di 25 anni, e HANNOUNE Mustaphà, 26enne tunisino, tutti gravati da precedenti penali. I tre malviventi, travisati da felpe con cappuccio ed armati di coltello, approfittando dell’oscurità della sera, si sono introdotti in un’abitazione di c.da Ciancio, minacciando i due ragazzi – un uomo ed una donna di 28 e 25 anni – che erano all’interno a guardare la televisione, di consegnare loro tutti i soldi ed i monili in oro in loro possesso.
Le vittime, terrorizzate dall’improvviso blitz, hanno accompagnato i 3 malfattori mentre rovistavano in tutti i vani della villa, cercando tra i cassetti delle camere da letto oggetti di valore da portare via e continuando a minacciarli con coltelli di indicargli i luoghi in cui li custodivano. A questo punto, allora, il ragazzo gli consegnava i pochi monili ed i tre rapinatori li raccoglievano in un sacchetto riportante la marca di uno dei gioielli asportati. Non soddisfatti del bottino raccolto, portavano via anche un computer portatile, due fotocamere e la tv da 32 pollici, nonché il telefono cellulare strappato dalle mani della donna.
Chiusi a chiave nel bagno entrambi i malcapitati, si davano alla fuga. Nonostante i momenti di paura, il ragazzo usciva dalla finestra del bagno per chiedere aiuto con il proprio cellulare: in tale frangente riusciva a vedere che i tre rapinatori stavano fuggendo a bordo di un’utilitaria nera. Ricevuta, allora, la segnalazione della rapina appena perpetrata, l’operatore della Centrale Operativa della Compagnia di Marsala faceva scattare subito le ricerche, diramando le descrizioni dei 3 malviventi e del veicolo utilizzato e dirottando le diverse pattuglie in circuito nell’area dell’evento delittuoso ed, in particolare, nelle zone frequentate da soggetti pregiudicati.
La fitta rete distesa sul territorio in poco tempo portava i suoi frutti: una gazzella dell’Aliquota Radiomobile, infatti, notava in via Istria una Lancia Y nera, autovettura simile per modello e colore a quella descritta dalle vittime della rapina, con a bordo i tre pregiudicati. I tre componenti dell’equipaggio, allora, si avvicinavano al mezzo, bloccando ogni possibile via di fuga ed invitando i tre occupanti a scendere dal veicolo.
Riconosciuti i tre soggetti, poiché già noti per i loro precedenti, i militari dell’Arma, tenuto anche conto che corrispondevano per fattezze ed abiti indossati ai tre malviventi che poco prima avevano compiuto la rapina in c.da Ciancio, li sottoponevano ad una perquisizione personale e veicolare, rinvenendo nelle tasche di uno dei tre un coltello a serramanico ed un sacchetto contenente dei monili, simili a quelli decritti dalle vittime. Considerate tali positivi risultanze, i Carabinieri di Marsala accompagnavano Titone, Parisi e Hannoune presso gli uffici di via Mazara, per effettuare degli accertamenti più approfonditi.
Ebbene all’esito dell’attività svolta, le due vittime riconoscevano sia gli oggetti recuperati come parte delle cose a loro sottratte, nonché i tre pregiudicati quali gli autori della rapina e, pertanto, per i tre scattavano le manette per il reato di rapina aggravata in concorso. Terminate le operazioni di identificazione e gli atti di rito, i 3 malviventi sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni ove, su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, sono stati ristretti al regime degli arresti domiciliari in attesa della convalida dell’arresto prevista nella giornata odierna da parte del G.I.P. lilybetano.